Intrappolata in un corpo (s)conosciuto.
Ansia.
Attacchi di panico.
Un maledetto circolo vizioso, un fottuto processo senza mai fine.
Ho cominciato a soffrirne da poco meno di un anno, in seguito a grossi problemi che mi hanno completamente prosciugata.
Hanno cominciato a fare parte di me senza chiedere il permesso, sono semplicemente apparsi e si sono stabiliti dentro di me.
La fase più difficile e quella probabilmente più importante è l’accettazione, una cosa che ancora non riesco a fare.
Mi sembra impossibile soffrirne, mi vedo come una persona fisicamente troppo forte per poter essere intrappolata da ciò, sono sempre stata una persona che anche con la febbre a capodanno si pigliava un tot di tachipirine e andava a far festa.
Non riesco ad accettare di essere così vulnerabile, e di vedere questo mostro che prende vita e condiziona le mie abitudini, anche quelle più semplici.
Una persona mi disse:”Sei stata troppo forte ad affrontare tutto e purtroppo ti si è ritorto contro”.
Cos’è successo?
Dinnanzi ai molteplici problemi che mi si presentavano non trovavo il modo di sfogarli, pensavo fosse semplice accantonarli in un posto dentro di me.
ALT.
Non sto dicendo che non li affrontavo, ma che non li sbandieravo e non permettevo una valvola di sfogo.
Cosicché ansia, stress, depressione, paura, timore, tristezza, panico, solitudine e angoscia finissero in un luuuuuuuuungo corridoio dentro il mio corpo.
BOOOOOM!!!
D’un tratto mi sono ritrovata ad essere insicura di me stessa.
E’ un disturbo terribile, quando mi viene un attacco vado nel caos più totale e matematicamente vado doppiamente nel panico.
Più volte mi sono ripetuta di essere più forte, che è un inutile sensazione di pericolo che mi creo in testa ma che in realtà non esiste.
Vertigini, tremore, labbra intorpidite e viola, pupille dilatate, sudori freddi, mancamenti, respiro incontrollabile, tachicardia, sensazioni di caldo e freddo, paura di morte apparente, terrore di un infarto improvviso, sensazione di perdere la voce, paura per il prossimo attacco…
Io stessa tempo fa non credevo a queste cose, ho capito che possono capirlo sono le persone come noi. Puoi spiegarlo anche 100volte, nessuno mai capirà.
Avvolte vorresti davvero che qualcuno ti dicesse ”HO CAPITO”, ma sappiamo bene tutti quanto sia falso e forse è pure egoista da parte mia una richiesta del genere.
Vivere costantemente come se avessi qualcuno sulle spalle pronto a interrompere i pochi momenti felici che riesci a ritagliare, come se sentissi al collo delle mani estranee che ti soffocano a più non posso.
Senza tralasciare la tachicardia, senti il cuore vomitarti fuori dalla bocca, senti i battiti accelerati e moooolto più forti al petto, come se ti stesse scoppiando.
E può succedere anche solo distesa a letto, e ti sembra un terremoto.
Io non sono così! Questa non è la vera me!
Io ero quella dei fine settimana a ballare, dei festini, delle giostre pericolose, delle bevute, delle fumate, delle cazzate.
Provavo di tutto senza nessun tipo di timore, vivevo la vita a pieno.
Ora mi viene difficile fare cose che anche ad un bambino risultano facili.
Non è da me rinchiudermi in una stanza, non uscire, non voler far altro che dormire.
NON SONO IO!
E’ come se i miei occhi fossero fari spenti, non vedo la voglia.
Come se ci fosse qualcosa dentro che mi mangia gli organi, sentirsi marcire.
La notte poi, quando sono sola, è il momento più difficile, vorrei solamente svegliarmi un giorno e realizzare che sia stato tutto un lunghissimo incubo.
Posted by Cristina Ilgar on 2012-09-23 14:44:27
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Posted by karachimunna on 2017-11-27 21:34:39 Tagged: , mentalhealth , anxiety , dipression